
La salutogenesi è per definizione la cura delle condizioni e dei meccanismi che contribuiscono al mantenimento di uno stato di salute (Salus).
Si trova all’opposto della patogenesi, che è il meccanismo con cui un agente eziologico (agente causale) determina la malattia.
Il termine salutogenesi è formato dalla parola latina salus, salutis = salute, e dalla parola greca genesi = origine, inizio, derivazione.
La salutogenesi si occupa quindi delle “cause” o meglio delle “fonti”, della salute.
Essa dà avvio a un nuovo approccio alla salute, con l’obiettivo di andare oltre il modello patogenetico, meccanicistico tuttora imperante, che pensa la salute come assenza di malattia e si concentra sull’insorgenza, la cura e la prevenzione delle malattie.
La salutogenesi considera ogni persona in uno stato sia sano che malato in un certo continuum, attribuendo a loro il potenziale di spostare l’ago di questa condizione verso l’uno o l’altro polo.
In qualsiasi punto del continuum ci si trovi, si potrà attingere alle proprie risorse e a opportunità per spostarsi verso il polo della salute.
Gli elementi principali di questo costrutto sono essenzialmente due: Le risorse Generali di Resistenza e il Senso di Coerenza.
Le prime si differenziano in interne (fattori biologici, caratteristiche personali, atteggiamenti e skills di vario tipo) ed esterne (beni, un contesto favorevole, servizi e relazioni interpersonali). Queste risorse, insomma, donano ai soggetti il potenziale per poter raggiungere il proprio stato di benessere nel momento in cui esse vengono adeguatamente sfruttate.
Il Senso di Coerenza è invece un modo di orientarsi verso il mondo e la percezione di esso, che porta l’individuo a vivere la vita come qualcosa che può essere compresa e orientata nella direzione del proprio benessere psico-fisico. In sintesi, il modo in cui una persona guarda la vita ha un'influenza positiva sulla salute.
La capacità di saper usare le proprie Risorse di Resistenza è strettamente legato al proprio Senso di Coerenza.
Nel 1933 Aron Antonovsky definì la salutogenesi tutto ciò che crea salute e che permette alle persone, anche in situazioni di forte avversità (un trauma, una malattia cronica, la disabilità, precarie condizioni socioeconomiche, ecc), di compiere scelte consapevoli di salute utilizzando risorse (interne ed esterne), accrescendo la propria resilienza e capacità pro-attiva.
L’autore sollevò la questione filosofica “salutogena” di ciò che crea la salute, cercando “l'origine della salute” piuttosto che le cause della malattia. Capo del dipartimento di sociologia della salute presso la facoltà di scienze della salute dell'Università Ben-Gurion in Israele, Antonovsky ha avuto l'idea salutogenica mentre conduceva uno studio epidemiologico sui problemi della menopausa nelle donne di diversi gruppi etnici in Israele. Uno di questi gruppi condivideva un'esperienza comune: erano sopravvissuti ai campi di concentramento della seconda guerra mondiale. Con sua sorpresa scoprì che queste donne avevano la capacità di mantenere una buona salute e condurre una buona vita nonostante tutto quello che avevano passato.
Antonovsky iniziò dunque a riflettere su come le malattie e lo stress si verificassero ovunque e in ogni momento e quanto fosse sorprendente che gli organismi siano in grado di sopravvivere sotto questa costante esposizione. La domanda che gli venne in mente fu dunque: come possiamo sopravvivere nonostante tutto questo? Se la salute è su un continuum, la questione chiave da porsi era cosa causa la salute (salutogenesi) e non quali sono le ragioni della malattia (patogenesi).
Nacque così una prospettiva salutogenica che si concentrò sull’identificare le risorse di resistenza generalizzate che aiutano le persone a muoversi nella direzione di una salute positiva e identificare individui e gruppi che erano portatori di questo movimento, il senso di coerenza (SOC).
Antonovsky parlava del Senso di Coerenza come “un globale, sebbene penetrante, sentimento che qualsiasi cosa accada nella vita essa può divenire comprensibile e può essere gestita. Ci sono anche uno scopo e un significato legati a ogni cosa”.
La salutogenesi racchiude così un'arte di vivere, sottraendo la questione della salute alla pura competenza medico-scientifica e trasformandola in una questione di valori, etica e scienze sociali.
Come contestualizziamo la psicologia in questa rivoluzione di prospettive legate al benessere?
Adottare il concetto di salutogenesi permette di cambiare la prospettiva con cui si può pensare e ci si può rappresentare in un percorso con uno psicologo.
In una prospettiva di Patogenesi chi soffre, chi è malato, chi è indebolito e va aiutato, va dallo psicologo.
In una prospettiva di salutogenesi invece, va dallo psicologo chi ha delle risorse che può iniziare a riconoscere, chi vuole potenziarsi e desidera poter prendere le redini della propria esistenza, sentendo di poter imparare ad aiutare se stesso nelle difficoltà.
Articolo a cura del
dott. Giuseppe Cinieri -Psicologo
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Bibliografia:
Professor Aaron Antonovsky (1923–1994): the father of the salutogenesis, Bengt Lindström, Monica Eriksson,The Nordic School of Public Health, , Nya Varvet, Gothenborg 40242, Sweden
Health, stress, and coping. Libro di Aaron Antonovsky
www.salutogenesi.org
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